giovedì 5 giugno 2014

IL PASSATO E' UN PAESE STRANIERO

The past is a foreign country; they do things differently there. 
L.P. Hartley
The Go-Between
Il passato è un paese straniero, là si fanno delle cose diverse.

Amo tantissimo questa citazione da The Go-Between, di Hartley.

Ho sempre sentito che il passato non sia dietro di noi e chi ci ha preceduto non se ne sia andato per sempre.

Essi vivono in altre dimensioni, in mondi paralleli, per sempre.

A volte li sento tanto vicini, mi circondo del loro ricordo, delle loro vecchie immagini, dei racconti che mi hanno fatto.

Sono la custode dei miei avi.

Sono la loro cantastorie.

Chiedo alle zie le vecchie foto che attacco a dei pannelli sul muro.


Le stampo sui cuscini: i miei bisnonni sono su un cuscino di juta fatto coi sacchi del caffè con i loro vestiti della festa.


Vecchie foto su una tovaglietta per il mio servizio fotografico.


Remember my name.
Io non vi dimentico.


I PIC-NIC DEL CUORE

Dovendo fare un servizio per una rivista a tema pic-nic in campagna, ho iniziato cercando di ricordare i pic-nic più belli e divertenti della mia vita. Ci sono stati quelli pieni di innocenza e fantasia della mia infanzia, quando i boschi vicino casa diventavano delle giungle inesplorate. Quelli rituali coi nonni paterni e gli zii e tutto lo stuolo di cuginetti, quelli con gli amici, da giovane adulta, quello grandioso e indimenticabile con i miei amici americani,VanessaDouglasIsabel e Ketan con la sua famiglia e i miei amici australiani Linda e la sua famiglia. Quelli domenicali e rituali con le mie due gemelle piccoline e la mia amica, grande amica, Loredana e i suoi, di gemelli. Quelli con Michela e Maurizio e Riccardo e le partite a badminton nei prati della Valle d'Intelvi. Quelli per i compleanni estivi, con mio fratello in Italia per l'occasione. E ogni volta le macchine venivano stipate di coperte, cestini, tovaglie, seggioline pieghevoli, tavolini, carbonella, griglie tovaglie tovaglioli, contenitori pieni di cibo: insalata di riso, torte salate, pane ripieno, pollo freddo, salumi e maionese. Patatine nel sacchetto, merendine, bibite, bicchieri di plastica, coltelli e taglieri. Frutta già lavata e insalata verde.

Poi c'erano gli altri pic-nic, quelli con la nonna materna. Pic-nic che lei non chiamava nemmeno così.
A scarpinare dietro a questa donna alta, magra, solida, semplice, di poche parole, umile e generosa.
La nonna coi ricci corti e rossi raccolti in un fazzoletto stretto con un nodo alla nuca, con la gonna di lana al ginocchio e il grembiule a fiorellini.
La nonna contadina che ci portava nei campi disseminati qui e la su quei monti impervi dove abitava sola. La nonna col coltello a serramanico nella tasca, una falce in mano e un bastone per disturbare le vipere. La nonna, che ci faceva raccogliere le carote, i fagiolini, le zucchine, l'uva americana e i pomodori. Che ci faceva sedere nei prati, pesanti di sole e di rugiada e di erba alta come noi bambini. Che apriva il suo fazzoletto di cotone a quadri e legato in cima unendo i quattro angoli e che toglieva il pane scuro e il salame e li tagliava col suo coltello a serramanico. La nonna che strofinava le carote appena colte nel grembiule e ce le dava da addentare, crude e dure e che sapevano meravigliosamente di terra. E così ci dava anche i rapanelli, e i pomodori che gocciolavano sul mento. E che ci faceva bere ad una sorgente l'acqua più buona del mondo.
E che ci faceva poggiare sul suo grembo la testa, lei, le gambe dritte e lunghe stese in avanti, che ci carezzava piano i capelli sudati.
E noi che ci addormentavamo un poco.
E lei che sorrideva, timida, e felice di averci donato le cose più belle che possedeva.
UN'ANTEPRIMA DEL SERVIZIO CHE TROVERETE SU COUNTRY CHIC DI LUGLIO/AGOSTO 2014
CREAZIONI, SET E FOTOGRAFIE
MARCELLA PARRAVICINI


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MARCELLA PARRAVICINI