martedì 25 novembre 2014

La mia living room e la mia cucina: una storia d'amore, di chalk paint e di tanto lieto lavoro



Ogni tanto mi sveglio al mattino e decido che qualche cosa nella disposizione, nel colore o nella decorazione della mia casa deve cambiare. Questa volta il brusco risveglio c'è stato un pomeriggio: il giorno del mio compleanno. Stavo chiaccherando al telefono con una amica che mi voleva fare gli auguri e all'improvviso un piccolo pensile appeso sopra al tavolo della sala da pranzo, contenente tutti i miei possessi terreni in bicchieri - tranne quelli super belli (per me) che grazie al cielo stanno in una vetrina in sala- contenente, inoltre un servizio da te' cinese, molto bello, regalo di mio marito quando era ancora un fidanzato, servizio laccato di rosso, un colore che amo molto, ecco, dicevo che all'improvviso il piccolo pensile si è staccato ed si è schiantato sul tavolo, prima, e sul pavimento poi, mancandomi di pochi centimetri. Migliaia di cocci minuscoli di vetro si sono sparsi per tutto il pavimento e come se non bastasse a distanza di qualche minuto, ogni tanto qualcuno di essi esplodeva e si spaccava in pezzi più piccoli con un effetto creepy da brivido.
Da qui è partita l'idea.
Riverniciare il tavolo.
Cambiare le sedie (che già detestavo).
Appendere al muro qualcosa di decorativo e non pesante come il pensilino dei bicchieri.
Adesso, due mesi dopo, vi presento il risultato. 

Nel frattempo nel mio isolamento volontario dal mondo del fai-da-te, dal quale io rifuggo perchè non voglio esserne troppo influenzata (poi mi perdo delle cose interessanti...), è arrivata la notizia che già tutti conoscevano, dell'esistenza di questa meravigliosa vernice che si chiama Chalk Paint. 
La Chalk Paint è fondamentalmente un tipo di vernice che va su -quasi- qualsiasi superficie senza bisogno di carteggiare e anche su superfici già verniciate.
La caratteristica più bella, però, è questo effetto finale molto opaco, come gesso, appunto.
Ho ordinato la vernice, ma non vi dirò la marca, ce ne sono alcune in commercio. Poi ho fatto un giro nei mercatini delle pulci. Come sempre il mio motto era: poca spesa, molto lavoro. E fantasia.
Ho trovato due  sedie nei mercatini dell'usato; due le avevo già ed erano della mia nonna e una me l'ha regalata una amica, mi piaceva fossero spaiate. Ho verniciato tavolo e sedie con un effetto pulito e luminoso.




ho trovato, poi, in un altro mercatino, una mensola molto bella e l'ho affiancata ad un'altra che ho costruito io con un asse preso in un cantiere e due staffe Ikea.
Poi ho riempito le mensole di oggetti a me cari, sopra, e, appesi, sotto. Cose trovate nei mercatini per pochi euro, oppure fatte da me e cose amate che cercavano una collocazione. 
Amo il risultato, questa parete mi riempie di orgoglio e non mi stanco mai di guardarla.



Quando dipingi qualcosa con la chalk paint sembra che ti sia entrato il sole in casa. 
Di conseguenza inizi subito a pensare a cosa altro potresti dipingere oppure a qualcosa che devi modificare.
Ho cucito dei cuscini per le sedie utilizzando dei vecchi asciugamani, perchè lo sapete che amo i tessuti di una volta e che non voglio che siano relegati in fondo a qualche cassetto e dimenticati.
Poi ho fatto le nuove tende, molto shabby, perchè lo shabby deve essere rovinato, ma forse poco chic, non so...a me piacciono comunque :-)
Poi ho fatto la nuova tenda della credenza.




Ma torniamo alla Chalk
Se qualcuno si ricorda ero rimasta in sospeso con la mia piccola cucina. Mancava un nuovo lavandino perchè pensavo di inserire uno di quelli in ceramica a due vasche di Ikea. Ma poi, gira e rigira, le misure non combaciavano comunque la pensassi.
Se qualcuno vuole rivedere la storia della mia cucina col look rifatto da me lo trova qui

Comunque, torniamo al lavandino: e se questa vernice che va proprio dappertutto la usassi per verniciare il piano in finto legno -odioso- che circonda il lavello? 
Provare per credere, io lavo i piatti due volte al giorno da ormai due settimane in quel lavello dalla cornice ridipinta e non si rovina niente.
Rifatto il look al piano, dipingo con la vernice lavagna anche il bordo di legno a contorno e cucio una tendina con un meraviglioso linone tessuto a mano, trovato sempre tra le pulci.


E di nuovo si ritorna alla Chalk Paint, perchè, credetemi, una volta iniziato si diventa dipendenti. Perciò ho riciclato un piccolo espositore che ho conservato negli anni, da quando avevo negozio, e l'ho dipinto di bianco.
Poi ho preso un'assicella, ho avvitato cinque appendini cromati e non ci crederete ma la chalk ha coperto anche il cromato. Ecco qui!


Concludo:
Non mi sono fermata alla cucina, ecco!
La chalk mi mè servita a rinnovare anche due mobiletti graziosi nell'ingresso



E un mobiletto in bagno e anche la mensolina sotto lo specchio in bagno.
E' a prova di cosmetici lasciati aperti e di rossetti senza tappo appoggiati di corsa. Credetemi, ho due figlie di diciotto anni!


Raccomando, però di proteggere le superfici, specie quelle che verranno usate spesso, con una cera. Io ho usato la cera bianca di Cera Novecento ed in effetti ho delle superfici che non solo non hanno perso l'effetto gesso opaco che desideravo, ma sono impermeabili e lavabili.
Questa tra me e la Chalk Paint è una storia d'amore appena iniziata. Ma è un grande amore e ci saranno altri capitoli:
Un bacio
Marcella





giovedì 5 giugno 2014

IL PASSATO E' UN PAESE STRANIERO

The past is a foreign country; they do things differently there. 
L.P. Hartley
The Go-Between
Il passato è un paese straniero, là si fanno delle cose diverse.

Amo tantissimo questa citazione da The Go-Between, di Hartley.

Ho sempre sentito che il passato non sia dietro di noi e chi ci ha preceduto non se ne sia andato per sempre.

Essi vivono in altre dimensioni, in mondi paralleli, per sempre.

A volte li sento tanto vicini, mi circondo del loro ricordo, delle loro vecchie immagini, dei racconti che mi hanno fatto.

Sono la custode dei miei avi.

Sono la loro cantastorie.

Chiedo alle zie le vecchie foto che attacco a dei pannelli sul muro.


Le stampo sui cuscini: i miei bisnonni sono su un cuscino di juta fatto coi sacchi del caffè con i loro vestiti della festa.


Vecchie foto su una tovaglietta per il mio servizio fotografico.


Remember my name.
Io non vi dimentico.


I PIC-NIC DEL CUORE

Dovendo fare un servizio per una rivista a tema pic-nic in campagna, ho iniziato cercando di ricordare i pic-nic più belli e divertenti della mia vita. Ci sono stati quelli pieni di innocenza e fantasia della mia infanzia, quando i boschi vicino casa diventavano delle giungle inesplorate. Quelli rituali coi nonni paterni e gli zii e tutto lo stuolo di cuginetti, quelli con gli amici, da giovane adulta, quello grandioso e indimenticabile con i miei amici americani,VanessaDouglasIsabel e Ketan con la sua famiglia e i miei amici australiani Linda e la sua famiglia. Quelli domenicali e rituali con le mie due gemelle piccoline e la mia amica, grande amica, Loredana e i suoi, di gemelli. Quelli con Michela e Maurizio e Riccardo e le partite a badminton nei prati della Valle d'Intelvi. Quelli per i compleanni estivi, con mio fratello in Italia per l'occasione. E ogni volta le macchine venivano stipate di coperte, cestini, tovaglie, seggioline pieghevoli, tavolini, carbonella, griglie tovaglie tovaglioli, contenitori pieni di cibo: insalata di riso, torte salate, pane ripieno, pollo freddo, salumi e maionese. Patatine nel sacchetto, merendine, bibite, bicchieri di plastica, coltelli e taglieri. Frutta già lavata e insalata verde.

Poi c'erano gli altri pic-nic, quelli con la nonna materna. Pic-nic che lei non chiamava nemmeno così.
A scarpinare dietro a questa donna alta, magra, solida, semplice, di poche parole, umile e generosa.
La nonna coi ricci corti e rossi raccolti in un fazzoletto stretto con un nodo alla nuca, con la gonna di lana al ginocchio e il grembiule a fiorellini.
La nonna contadina che ci portava nei campi disseminati qui e la su quei monti impervi dove abitava sola. La nonna col coltello a serramanico nella tasca, una falce in mano e un bastone per disturbare le vipere. La nonna, che ci faceva raccogliere le carote, i fagiolini, le zucchine, l'uva americana e i pomodori. Che ci faceva sedere nei prati, pesanti di sole e di rugiada e di erba alta come noi bambini. Che apriva il suo fazzoletto di cotone a quadri e legato in cima unendo i quattro angoli e che toglieva il pane scuro e il salame e li tagliava col suo coltello a serramanico. La nonna che strofinava le carote appena colte nel grembiule e ce le dava da addentare, crude e dure e che sapevano meravigliosamente di terra. E così ci dava anche i rapanelli, e i pomodori che gocciolavano sul mento. E che ci faceva bere ad una sorgente l'acqua più buona del mondo.
E che ci faceva poggiare sul suo grembo la testa, lei, le gambe dritte e lunghe stese in avanti, che ci carezzava piano i capelli sudati.
E noi che ci addormentavamo un poco.
E lei che sorrideva, timida, e felice di averci donato le cose più belle che possedeva.
UN'ANTEPRIMA DEL SERVIZIO CHE TROVERETE SU COUNTRY CHIC DI LUGLIO/AGOSTO 2014
CREAZIONI, SET E FOTOGRAFIE
MARCELLA PARRAVICINI


UN'ANTEPRIMA DEL SERVIZIO CHE TROVERETE SU COUNTRY CHIC DI LUGLIO/AGOSTO 2014
CREAZIONI, SET E FOTOGRAFIE
MARCELLA PARRAVICINI

mercoledì 14 maggio 2014

Il servizio di Country Chic

La volta precedente, nel mio ultimo post, vi ho parlato dell'uscita in edicola del numero di maggio/giugno 2014 di Country Chic con un bel servizio dedicato al mio lavoro.
Ora vi propongo questo servizio perchè ne vado molto orgogliosa e magari potrà leggerlo anche qualcuno che non ha avuto occasione di comperare la rivista.
Sono molto felice del successo che ha avuto questo pezzo tra le persone che mi conoscono e











che apprezzano il mio lavoro.
Ho in preparazione un nuovo servizio che uscirà nel prossimo numero....sono impaziente di realizzarlo!
A presto, allora!

martedì 22 aprile 2014

Tende e stoffe country chic - esecutrice per caso -

Da sabato 19 aprile 2014 è in edicola il numero di maggio/giugno di "tende e stoffe Country Chic" con un mio servizio dedicato alle idee per la primavera. Le foto sono state fatte da me e, anche se i colori originali erano decisamente più pastello, la redazione ha ritenuto opportuno caricarli un po', forse per dare più risalto all'immagine primaverile che il servizio voleva trasmettere.
Sono felicissima della fedele trascrizione delle mie dichiarazioni in merito al mio lavoro, o meglio, alla mia filosofia di lavoro, che è stata fatta.
Infatti, paticolarmente in questo periodo, ci tengo ad evidenziare il mio essere creativa più che esecutrice. Anzi, mi definirei una "esecutrice per caso", e questo è emerso perfettamente dal servizio.
Ringrazio Lucrezia Vozza e la redazione della Lotus per questa opportunità che mi è stata data e vi invito ad acquistare la rivista e a commentare il mio servizio. 
:-)

giovedì 17 aprile 2014

Happy easter


Solitamente non decoro la casa per Pasqua. Il che può sembrare insolito, lo so. Ma le decorazioni di Pasqua non mi hanno mai particolarmente ispirato. Quest'anno mi sono dunque piacevolmente sorpresa quando ho visto delle meravigliose decorazioni su Intagram, opera delle mie amiche svedesi e norvegesi.
Ma non avevo più tempo e così ho deciso di mettere qualche piccola etichetta in metallo che avevo gelosamente custodito, sulla scaletta di legno che decora l'ingresso di casa mia.
BUONA PASQUA A TUTTI

pizzi vintage

Ieri ho fatto ordine nel mio laboratorio e sono venuti alla luce vecchi - e nuovi - pizzi, scampoli di tessuto da me stampati, biancheria vintage da riciclare.
Mi piace, quando scovo del materiale che secondo me starebbe bene accostato l'uno all'altro, sparpagliarlo sul pavimento e sedermi accanto per decidere a cosa destinarlo.
Quello strofinaccio grigio con le scritte, che ho comprato in Olanda, per esempio, diventerebbe un magnifico cuscino..
Una vecchia tovaglia, con tante applicazioni di parti di biancheria vintage, un po' rovinata e tagliata, diventa una fodera di cuscino, per un cuscino tubolare, con un bel bordo alto in pizzo.

Il cuscinetto rettangolare vintage c'era già...va solo imbottito.
Poi ecco che utilizzo le mie stampe, diventano cuscini con arruffate ruffles di pizzo e di cotone.

Ecco il lavoro di una giornata intera. Sono stanca ma soddisfatta. 
la sera su facebook scriverò: io odio cucire!
Ma è solo perchè di queste cose vorrei farne mille al giorno, pensarle, tagliarle e per magia vederle già cucite. Altrimenti, dovendo cucire tutto, per quanto veloce io possa essere, più di tanto non riesco a fare e voi non avete idea di quanti progetti restano intrappolati nella mia mente ....Ecco tutto.
Alla prossima idea