domenica 25 marzo 2012

Works in progress






La domenica mattina inizia dolcemente, siccome non è necessario che io mi alzi presto ed ad una determinata ora, quasi sempre mi sveglio ancora prima del solito piena di aspettative sulla giornata. Si, perchè la domenica è la giornata dove tutto è possibile e mi concedo di fare quello che voglio. Stamattina alle 6.30 ero sveglia a stilare nella mia testa la lista delle cose che avrei potuto fare, le possibilità infinite che mi si aprivano davanti, aggiunte ai doveri quotidiani e alle cose "magari se avanzasse tempo". Vorrei dilatare la domenica all'infinito, per fare tutte le cose che durante la settimana non posso fare. Ma ho imparato che la mia lista non deve essere troppo lunga se no mi riuscirà impossibile eliminare tutte le voci. Ecco che mi viene in mente: progettare un lavoro che non sia su commissione ma solo per il piacere di farlo, finire il micro pulloverino ai ferri iniziato in agosto per la mia nipotina olandese che tra poco sarà in Italia, preparare un buon pranzo, stare a letto a leggere con le mie figlie raggomitolate accanto, un libro ciascuno, curare le mie piante e i miei fiori, uscire a fare una passeggiata in questa meravigliosa aria primaverile, provare a rimettermi i pattini ai piedi e fare Como-Cernobbio, su di una strada che costeggia il lago, per me la più bella al mondo, mettermi lo smalto alle unghie, montare il cavalletto da pittore in terrazzo e dipingere al sole, fare una passeggiata in un bosco per vedere se ci sono le violette e i muscari, disegnare tutte le idee che ho a casaccio in testa per dare loro forma e consistenza, progettare la tavola per il battesimo della mia nipotina olandese, che sarà a Pasqua a casa mia, FARE una, due, tre tovaglie per il battesimo, rovistare tra tutti i vecchi tessuti ricamati e cifrati che ho trovato nei mercatini dell'usato per decidere quali trasformare e in cosa trasformarli. Ecco questa è la cosa che mi fa saltare fuori dal letto e scendere in laboratorio! Oggi la mia domenica inizierà da qui.

giovedì 22 marzo 2012

Flag Pillow



Di solito cerco di non copiare...ma nel processo spesso si prende ispirazione, dalle cose che ci circondano, dai manufatti di una volta, dalle riviste del settore, dai libri e dalle grandi creative come Rachel Ashwell.
Credo che sia quasi impossibile non ispirarsi a qualcosa o qualcuno, persino quando si crede che quello che stiamo facendo sia tutto frutto della nostra fantasia. Magari è solo qualcosa che assomiglia a qualcos'altro che si è visto chissà dove e chissà quanto tempo fa. Magari è invece semplicemente qualcosa che si è visto e che è piaciuto talmente tanto da decidere di riprodurlo.
Come per questo cuscino, creato da Rachel e rifatto da me cambiando i colori (per forza di cose, tra l'altro!) usando i tessuti che già avevo. Ed è stata proprio quella la sfida, armonizzare colori e disegni per ottenere un risultato equilibrato e mi sembra, a mio gusto, di averlo ottenuto. Sono felice del mio Flag Pillow, mi sono innamorata subito di lui, mentre stava nascendo.

lunedì 19 marzo 2012

Ancora la semplicità

Un narciso in una vecchia tazzina, un cuore che sembra di pizzo, una tovaglia che nasconde le macchie sotto a dei vecchi centrini e due nodi per tenere alzate le tende.


La semplicità



Ho conosciuto il coraggio della semplicità in alcune persone che hanno fatto parte della mia vita. Mia nonna più di tutte, abitava in campagna e per tutta la vita ha coltivato i suoi amatissimi fiori, insieme alle verdure dell'orto, andava in montagna a raccogliere il fieno per gli animali. Aveva solo quello di cui aveva bisogno. Non una tazza, un vestito, una fotografia appesa al muro in più di quello che avesse bisogno. Era forte e dritta, faceva la polenta nel paiolo, sul camino, instancabile nel rigirare. E' rimasta vedova a 25 anni, con due bambine piccole. Mi piace pensare che coltivasse i fiori in un mastello, in una vecchia tazzina, come ho fatto io, ma probabilmente non è stato così. Sto cercando di essere semplice anch'io, ma non è per niente facile!
Aveva due oggetti che adorava: una fotografia di mia madre ed un cestino intrecciato da suo marito. Erano preziosi. Ed ora ce li ho io e mi ricordano sempre ciò che ha davvero valore.

LA SEMPLICITA'






La semplicità non è un punto di partenza, ma un punto d'arrivo. Per essere semplici bisogna avere coraggio.

lunedì 5 marzo 2012

La terapia dell'asciugamano





Quando il mondo o semplicemente la mia giornata mi sembra piena di spigoli nei quali vado a sbattere, attingo a quella parte di me che si inventa le cose e dà loro una forma, tre dimensioni, una sostanza.
Oggi ho inaugurato la terapia dell'asciugamano! Perchè per me l'asciugamano bello era sempre stato quello vintage, ma in un certo senso insostituibile, specie se trattasi di un ricordo di famiglia...da non macchiare di mascara o fondotinta! Da non usare per asciugare manine (o manone) lavate di fretta e non troppo pulite.
Allora gli asciugamani me li faccio io e se si rovinano, pazienza, quando ci metto io le mani posso sempre rifare, all'infinito.
Allora ho dato tre dimensioni alle idee, ho smussato qualche spigolo e tolto un po' di tensione dalle spalle. Lavoroterapia :-)

Country Chic






Finalmente (passavo in edicola tutte le mattine...) dal 29 febbraio è uscito il nuovo numero di Country Chic.
L'articolo Cuori e Rose mi appartiene! Infatti le fotografie, l'allestimento e le creazioni sono opera mia! il teso (e la fiducia in me) come sempre sono della bravissima Manuela Longo :-)
Mi raccomando, acquistatelo! Anche perchè ci sono molte altre cose belle!